22 marzo 2011

Vi presento... Cocco!



Oggi vi voglio parlare di Cocco, la mia bellissima cocorita. Cocco mi è nato in casa: l'ho visto che era ancora ovetto, un graziosissimo, minuscolo ovetto dall'aspetto molto fragile. Infatti all'epoca (e parlo di una quindicina di anni fa) avevo una coppia di cocorite: Cocco senior, verde col capino giallo, e Rita, azzurra col capino bianco. Erano proprio una bella coppia, e insomma, alla fine Rita ha «sfornato» quattro ovette, graziosissime, minuscole e dall'aspetto molto fragile. Le custodiva gelosamente nel suo nido, una scatoletta di compensato la cui apertura era un buco laterale largo abbastanza perché ci passassero i genitori, ma non perché io riuscissi a vedere all'interno; ogni tanto, però, scostavo pian piano il tettuccio della scatoletta-nido e sbirciavo i futuri genitori, che covavano dandosi il cambio. Dopo varie settimane, una mattina passo accanto al nido e sento un lieve ma deciso fiiip fiiip: un ovetto doveva essersi schiuso! E infatti, una volta scostato il tetto, ecco lì il primo pullo, un vero mostricciattolo, a esser sincera: implume, rosastro, quasi trasparente, con gli occhi e il becco non ancora formati, una testolina che sembrava un cappero. Poi si schiusero anche le altre ovette, e ora nel nido c'era una bella banda di sei cocorite, piuttosto chiassose, devo dire. Giorno dopo giorno Cocco senior e Rita nutrivano i bebè imbeccandoli, e giorno dopo giorno io sbirciavo dal tetto i «progressi» dei miei figliocci. Non erano molto incoraggianti, a dire il vero: sì, occhi e becco adesso c'erano, ma le piume continuavano a latitare; in compenso i corpiccini rosastri si stavano ricoprendo a chiazze casuali di una peluria grigiastra poco promettente. Chi avrebbe mai immaginato che in poco tempo quei quattro sgorbietti si sarebbero trasformati in due maschietti e due femminucce bellissimi, una coppia azzurra col capino bianco (come mammà) e l'altra di un turchese perfetto, col capino giallo come il babbo. Ma per loro era giunto il momento di vedere il mondo: ormai erano grandi come gli adulti, e in quattro cominciavano a star stretti in quella scatoletta. Per un po' uno dei piccoli se n'è stato appollaiato con aria nonchalante sull'apertura del nido; a un certo punto è stato «incoraggiato» dagli altri tre a uscire, nel senso che l'hanno sicuramente spinto fuori. E così, eccomi con sei bellissime cocorite. Purtroppo negli anni (e ne sono passati parecchi) sono morte. Tranne però Cocco junior, che vedete immortalato in due foto che gli ho scattato di rencente: non si direbbe, vero?, che ha quattordici anni?

2 commenti:

  1. Che carino!!!
    Pensa anch'io quando ero piccola avevo una cocorita di nome Coco!!!
    MIa mamma ci raccontava che quando io e mio fratello litigavamo gridava come un matto, gli piaceva stare appollaiato in testa a mia mamma e ogni tanto voleva mangiare gli spaghetti in una mia pentolina per le bambole, rigorosamente con il sugo, se no buttava tutto fuori dalla ciotolina! Che originali!

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    1. Eh sì, sono proprio originali! Anche il mio Cocco ogni tanto si diverte a buttare il grit marino sul laminato appena messo! Ma gli voglio bene lo stesso... Ed è da guardia: se sente qualcuno per le scale si mette a strillare (il problema è che lo fa anche se per le scale ci sono io!!!). Ciao!

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