Settembre è quasi finito, ed ecco quindi il mosaicone di alcuni fiori, piante, frutti e anche animali del mio orto/giardino del mese.
APERTO PER LAVORI IN CORSO. . .
Benvenuti nel mio angolino creativo, nato per condividere con voi i miei lavoretti a punto croce, all'uncinetto, a maglia, di cucito, col fimo e le ricette che amo cucinare. Ma anche per parlarvi di beauty e benessere, fotografia, viaggi e gite, libri, ristoranti, hotel e in genere di tutto ciò che mi piace. Spero che passiate un po' di tempo con me! P.S. I vostri commenti sono graditissimi!
30 settembre 2013
27 settembre 2013
Riccio Patato
Ed eccoci alla fine di settembre. Sembra ieri che aspettavamo l'estate; poi ci siamo lamentati un po' del caldo, e ora, in quattro e quattr'otto, è arrivato l'autunno. Di sera, appena tramonta il sole fa già un bel fresco, e di notte fa proprio freddo, per i miei parametri. Fra poco molti animaletti se ne andranno in letargo. Chissà se anche Patato lo farà? Chi è Patato? Il nostro riccetto!
Dovete sapere che la scorsa primavera io e il Pupo, in pieno giorno, abbiamo notato una palletta che si muoveva goffamente nel giardino delle galline. A un esame più attento la palletta si è rivelata essere... un riccio! Il Pupo, munito di guantoni tipo quelli per aprire le ostriche, l'ha preso delicatamente, più che altro per toglierlo dalle sgrinfie delle polle, che non si sa mai.
Abbiamo capito subito che qualcosa non andava: il riccio era apatico, quasi non si reggeva sulle zampine, e l'unica cosa che faceva era chiudersi... a riccio, per l'appunto, se lo si toccava. Così l'abbiamo messo in casa nostra, in cucina, per tenerlo sotto controllo in attesa di portarlo dal veterinario; gli abbiamo preparato della pappa (rondelle di banana e fettine di mela) e gli abbiamo messo a disposizione dell'acqua. Ma lui, niente da fare: si aggirava strisciando sul pancino senza meta, e non mangiava né beveva.
Ovviamente io sono corsa a cercare informazioni in internet. Così ho saputo che bisognava preparargli uno scatolone di cartone a mo' di tana, con dentro una borsa dell'acqua calda avvolta in un asciugamano, in modo che il riccio, in caso fosse in ipotermia (cosa molto probabile) si potesse scaldare. Nel frattempo il veterinario aveva riaperto l'ambulatorio, così ci siamo messi in macchina, io, il Pupo e il riccio nella sua scatola. Il veterinario ha detto che i ricci sono dei carriarmatini, tosti e selvatici, e che tenerlo in casa avrebbe stressato troppo il povero Patato. Inoltre, poteva essere una femmina e avere dei cuccioli vicino al posto dove l'avevamo trovato (Patato se ne stava appallottolato, ma il veterinario non ha voluto forzarlo per «srotolarlo» e così non ha potuto capire di che sesso fosse), quindi non si poteva tenere in casa (peccato!). L'unica cosa da fare era mettergli lo scatolone sotto un albero in giardino, mettere il riccio nello scatolone e sopra di lui un bel mucchietto di fieno; vicino allo scatolone, posizionare una bella ciotola di acqua e un'altra di croccantini per gatti. Intanto il veterinario gli ha fatto un'iniezione di antibiotici; Patato sembrava senza parassiti, ma era decisamente sottopeso. Probabilmente, data la lunga primavera fredda, il povero Patato era uscito dal letargo molto tardi, e visto che pioveva sempre non era riuscito a trovare cibo, anche perché era indebolito. Forse aveva passato il letargo nel giardino delle galline: l'anno prima infatti quella parte di prato non era recintata perché non avevamo ancora le polle. Magari ha rubato un po' di pappa alle galline, chissà, ma era di certo denutrito e molto debole. Così, tornati a casa abbiamo sistemato Patato nello scatolone sotto un pino, sopra ci abbiamo messo del fieno e davanti croccantini e acqua. Ebbene, miracolo! Patato dopo poco è sbucato dal mucchio di fieno e, muovendo il suo bel nasino, ha annusato la pappa.
Si è buttato a pesce nella ciotola dei croccantini! Prima ci ha messo il musetto, poi le zampine davanti e alla fine era tutto nella ciotola.
Ha mangiato tantissimo! Finita la pappa, ha preso e se n'è andato per il prato. Ora sì che camminava bene! Poi non l'abbiamo più visto, ma per un po' di giorni gli ho lasciato la pappa e l'acqua, anche se ormai si era ripreso e quindi aveva di nuovo le forze per procacciarsi da sé il cibo.
Chissà se Patato si aggira ancora qua in giardino. Di notte spesso sentiamo degli strani versetti, che potrebbero essere di un riccio. Magari è lui. Io nel dubbio lascio sempre dell'acqua a disposizione degli animaletti, perché non è facile da trovare se non piove. E in questo periodo penso che magari Patato si sta preparando per andare in letargo. Ora che lo so, la prossima primavera spargo croccantini per tutto il giardino!
Dovete sapere che la scorsa primavera io e il Pupo, in pieno giorno, abbiamo notato una palletta che si muoveva goffamente nel giardino delle galline. A un esame più attento la palletta si è rivelata essere... un riccio! Il Pupo, munito di guantoni tipo quelli per aprire le ostriche, l'ha preso delicatamente, più che altro per toglierlo dalle sgrinfie delle polle, che non si sa mai.
Abbiamo capito subito che qualcosa non andava: il riccio era apatico, quasi non si reggeva sulle zampine, e l'unica cosa che faceva era chiudersi... a riccio, per l'appunto, se lo si toccava. Così l'abbiamo messo in casa nostra, in cucina, per tenerlo sotto controllo in attesa di portarlo dal veterinario; gli abbiamo preparato della pappa (rondelle di banana e fettine di mela) e gli abbiamo messo a disposizione dell'acqua. Ma lui, niente da fare: si aggirava strisciando sul pancino senza meta, e non mangiava né beveva.
Ovviamente io sono corsa a cercare informazioni in internet. Così ho saputo che bisognava preparargli uno scatolone di cartone a mo' di tana, con dentro una borsa dell'acqua calda avvolta in un asciugamano, in modo che il riccio, in caso fosse in ipotermia (cosa molto probabile) si potesse scaldare. Nel frattempo il veterinario aveva riaperto l'ambulatorio, così ci siamo messi in macchina, io, il Pupo e il riccio nella sua scatola. Il veterinario ha detto che i ricci sono dei carriarmatini, tosti e selvatici, e che tenerlo in casa avrebbe stressato troppo il povero Patato. Inoltre, poteva essere una femmina e avere dei cuccioli vicino al posto dove l'avevamo trovato (Patato se ne stava appallottolato, ma il veterinario non ha voluto forzarlo per «srotolarlo» e così non ha potuto capire di che sesso fosse), quindi non si poteva tenere in casa (peccato!). L'unica cosa da fare era mettergli lo scatolone sotto un albero in giardino, mettere il riccio nello scatolone e sopra di lui un bel mucchietto di fieno; vicino allo scatolone, posizionare una bella ciotola di acqua e un'altra di croccantini per gatti. Intanto il veterinario gli ha fatto un'iniezione di antibiotici; Patato sembrava senza parassiti, ma era decisamente sottopeso. Probabilmente, data la lunga primavera fredda, il povero Patato era uscito dal letargo molto tardi, e visto che pioveva sempre non era riuscito a trovare cibo, anche perché era indebolito. Forse aveva passato il letargo nel giardino delle galline: l'anno prima infatti quella parte di prato non era recintata perché non avevamo ancora le polle. Magari ha rubato un po' di pappa alle galline, chissà, ma era di certo denutrito e molto debole. Così, tornati a casa abbiamo sistemato Patato nello scatolone sotto un pino, sopra ci abbiamo messo del fieno e davanti croccantini e acqua. Ebbene, miracolo! Patato dopo poco è sbucato dal mucchio di fieno e, muovendo il suo bel nasino, ha annusato la pappa.
Si è buttato a pesce nella ciotola dei croccantini! Prima ci ha messo il musetto, poi le zampine davanti e alla fine era tutto nella ciotola.
Ha mangiato tantissimo! Finita la pappa, ha preso e se n'è andato per il prato. Ora sì che camminava bene! Poi non l'abbiamo più visto, ma per un po' di giorni gli ho lasciato la pappa e l'acqua, anche se ormai si era ripreso e quindi aveva di nuovo le forze per procacciarsi da sé il cibo.
Chissà se Patato si aggira ancora qua in giardino. Di notte spesso sentiamo degli strani versetti, che potrebbero essere di un riccio. Magari è lui. Io nel dubbio lascio sempre dell'acqua a disposizione degli animaletti, perché non è facile da trovare se non piove. E in questo periodo penso che magari Patato si sta preparando per andare in letargo. Ora che lo so, la prossima primavera spargo croccantini per tutto il giardino!
23 settembre 2013
Torta 7 vasetti
Chi non conosce la torta 7 vasetti?! Nessuno! O magari invece qualcuno non la conosce, chissà. Certo, in internet si trovano decine di siti e blog che descrivono questa torta, ma mettiamola così: anch'io ho voluto dare il mio contributo ;) E poi è stato anche un modo per giocare un po' con xPress e creare la figura che vedete sopra (il vasetto di yogurt è un'immagine che ho trovato in rete).
Dunque, gli ingredienti sono quelli che vedete indicati nella figura di cui sopra. Come dosatore si usa il vasetto dello yogurt. Se sommate i vari vasetti (1 di yogurt + 1 di olio di semi + 2 di zucchero + 3 di farina) il risultato sarà 7 vasetti. Ma il risultato sarà soprattutto una torta soffice e buona, ottima da sola (magari con una grattata di scorza di limone o d'arancia nell'impasto) oppure come base per altre torte. Per esempio, io la voglio collaudare per una torta ai fichi e noci che ha fatto tempo fa mia mamma: era deliziosa! Vorrei tanto mostrarvela! Peccato, però, che i miei fichi non siano ancora maturi... Ma io aspetto fiduciosa!
Passiamo quindi alla preparazione. Separate gli albumi dai
tuorli, sbattete i tuorli con i 2 vasetti di zucchero; poi aggiungete il vasetto di yogurt. Incorporate anche l’olio di
semi e mescolate bene. A questo punto, se volete, aggiungete la scorza di limone o d'arancia. Incorporate i 3 vasetti di farina e il lievito e amalgamate il tutto. Infine aggiungete i 3 albumi che avrete montato a neve con un pizzico
di sale, lavorate il composto, delicatamente per non smontare gli albumi. Foderate con carta da forno (bagnata e strizzata) una
tortiera del diametro di 22-24 cm, versatevi
l'impasto e infornate per circa 35-40 minuti a 180°C.
Qui in foto vedete un «utilizzo» che ho fatto della torta 7 vasetti, per altro, come avrete notato, semplicissima da preparare. Ho aggiunto della frutta che avevo in casa, o meglio... sull'albero: pesche e more. È venuta proprio buona!
Postilla: alcune di voi, nei commenti, mi hanno scritto che fanno questa torta con 2 uova anziché 3; ebbene, ho voluto provare anch'io (dati i tempi di magra e soprattutto la pigrizia delle mie galline, 2 è meglio di 3...), e in effetti va benissimo anche solo con 2 uova. Grazie del consiglio!
Postilla: alcune di voi, nei commenti, mi hanno scritto che fanno questa torta con 2 uova anziché 3; ebbene, ho voluto provare anch'io (dati i tempi di magra e soprattutto la pigrizia delle mie galline, 2 è meglio di 3...), e in effetti va benissimo anche solo con 2 uova. Grazie del consiglio!
19 settembre 2013
Collana di fimo
con perle tipo Haribo
Ciao a tutti, cari lettori e care lettrici!
Oggi vi voglio mostrare una collana che ho fatto qualche tempo fa. Avete presente le caramelle di liquirizia Haribo, quelle tutte colorate e buonissime? Ecco, siccome sono anche belle da vedere, oltre che squisite da mangiare, ho pensato di creare col fimo delle perle a imitazione delle Haribo.
Non è stato difficile farle: sono molto più semplici da modellare che le perle millefiori, ad esempio.
Confesso che mi sono divertita parecchio!
Poi ho montato le perle alternandole a delle perline rosa e ho aggiunto una chiusura a moschettone argentata. Ecco il risultato.
Su un vestito nero e semplice questa collana fa proprio la sua bella figura.
Voi che ne dite? Vi piace?
15 settembre 2013
Gli abiti-scultura di Roberto Capucci alla Venaria Reale
Qualche settimana fa, il Pupo mi ha pazientemente accompagnata alla reggia di Venaria (Torino) per vedere la mostra dedicata allo stilista Roberto Capucci. Siccome ho visto che il termine della mostra è stato prorogato fino al febbraio 2014, chi volesse vederla è ancora in tempo, quindi ho pensato di mostrarvi alcune delle meraviglie create da questo artista. Ovviamente era vietato scattare foto, ma non ho potuto resistere! Dovevo fotografarli! Ma vi assicuro che dal vivo questi abiti sono spettacolari, qualcosa d'incredibile, da lasciare a bocca aperta, sia per i colori sia per il taglio. Ma giudicate voi.
Qual è il vostro vestito preferito? Il mio è quello rosa.
11 settembre 2013
Il viaggio di nozze dei Pupi (parte 4): Rio Bianco e Sand in Taufers
Ciao a tutti, cari lettori!
Come vedete, il mio resoconto del viaggio di nozze mio e del Pupo mio marito continua!
Questa volta vi voglio mostrare alcune foto di due località: Rio Bianco e Sand in Taufers. Entrambe si trovano in Sud Tirolo, vicino al posto dove siamo stati in vacanza, Lutago-Valle Aurina.
Rio Bianco è un micro-paesino situato più in alto rispetto a Lutago: poche case, ma tenute benissimo e molto carine.
Guardate che scorcio delizioso ho scovato:
Sand in Taufers, invece, si trova più verso valle, ed è una cittadina vera e propria, con negozi, il municipio, la biblioteca. Il tutto è dominato da un magnifico castello:
Ovviamente non mancano le tipiche graziose chiesette sudtirolesi:
Ci sono case grandi...
... e casette decisamente più piccole (io vado matta per queste capanne/casette di legno!):
C'è anche un bellissimo sentierino che costeggia un torrente, con orti che sembrano usciti da Farmville:
Aaah (sospiro), non c'è che dire: sono proprio bei posti. Direi che questo bel cagnolone, incontrato per caso, può considerarsi fortunato (anche se per la verità ha un'aria un po' corrucciata...):
Alle prossime tappe del viaggio di nozze dei Pupi!
Ciao!
07 settembre 2013
Pasticcino di sfoglia con panna all'uncinetto (amigurumi)
Ciao a tutte!
Oggi vi propongo una nuova pasta, una sfogliatina al cioccolato
con un invitante ciuffo di panna montata.
Lo schema originale si può trovare a questo indirizzo.
Eccovi la traduzione.
(Se preferite, lo trovate già bell'e fatto nel mio SHOP online.)
Per i dischetti marrone e beige:
In anellino magico, lavorate 6 maglie basse2 maglie basse in ogni maglia (12)
*1 maglia bassa, 2 maglie basse nella maglia successiva* per 6 volte (18)
*2 maglie basse, 2 maglie basse nella maglia successiva* per 6 volte (24)
2 maglie basse, 2 maglie basse nella maglia successiva, *3 maglie basse, 2 maglie basse nella maglia successiva* per 5 volte, 1 maglia bassa (30)
*3 maglie basse, 2 maglie basse nella maglia successiva* per 6 volte (36)
Fermate e tagliate il filo.Eseguite questo schema 4 volte in marrone e 4 volte in beige.
Cucite o incollate insieme i vari dischetti, alternando i colori; i dischetti beige vanno col dritto verso l'alto, mentre i dischetti marroni vanno col dritto verso il basso.
Per il ciuffo di panna:
In anellino magico, lavorate 6 maglie basse3 maglie basse in ogni maglia (18)
3 maglie basse in ogni maglia (54)
3 maglie basse in ogni maglia (162)
Incollate o cucite la panna sul pasticcino. Al centro, cucite una perla di colore beige, o anche rosso.
Buon lavoro!
03 settembre 2013
Consigli beauty: shampoo
antiforfora Garnier Fructis
Ciao a tutte, care lettrici, e bentornate sulla mia rubrica Consigli beauty. Mi scuso se è passato un bel po' di tempo dalla mia ultima review, ma che volete farci?, ci sono sempre tanti argomenti su cui fare dei post e quindi capita che manchi il tempo per seguire ben bene le varie rubriche. Ma tant'è, eccomi qua! Oggi vi voglio parlare di questo shampoo, lo shampoo antiforfora Garnier Fructis. Lo acquistai qualche mese fa, in un periodo in cui, complice il cambio di stagione, avevo dell'odiosissima forfora. Così decisi di provare questo prodotto, anche perché contiene zinco, che ha proprietà antisettiche molto efficaci per questo tipo di problema. Ebbene, devo dire che si è rivelato un ottimo prodotto: su di me, ha funzionato alla perfezione, fin da subito. Inoltre, mi ha molto colpito che ne basta davvero pochissimo per fare un sacco di schiuma densa e profumata, quindi il flacone (da 250 ml) vi durerà parecchio. Elimina anche il fastidiosissimo prurito. Circa il prezzo, ne ho visti di tutti i colori: da € 4,00 del supermercato Crai a € 2,00 del mercato (dove l'ho comprato io: perché farmi gabbare?). Morale, ve lo consiglio proprio: finalmente uno shampoo che lava davvero bene i capelli e soprattutto il cuoio capelluto, che risulterà come disinfettato, purificato.
Voi conoscete questo prodotto? Cosa ne pensate?
Spero di esservi stata utile. Alla prossima review di Consigli beauty. Ciao!
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