Il ristorante si trova a Tonengo, in provincia di Asti, su una strada in salita che – chissà perché? – tutte le volte che ci sono stata io era battuta dai venti; forse perché Tonengo è un paese dalla posizione molto particolare, in costa fra le colline del Monferrato, incantevole visto da lontano (da vicino non ha pregi speciali). La prima cosa che vedrete entrando alla Moia è il bancone del bar; poi vi dirotterete verso destra, dove c'è la sala da pranzo, molto vasta. L'arredamento potrebbe avere degli estimatori: decisamente anni cinquanta-sessanta-settanta, con tavoli e seggiole in formica con le gambe di metallo, un sacco di piante e avventori di tutti i tipi (famiglie con tanti bambini, coppiette – magari quelle che poi scrivono le recensioni negative sul web –, coniugi anziani, mix intergerazionali di mangioni ecc.). Sul tavolo, una tovaglia e dei tovaglioli lindi, ma di sicuro lavati infinite volte; servito senza infamia e senza lode. Arriva una signora, la signora, sempre lei per quanto ne sappia io, un po' scarmigliata ma glielo si perdona perché reca ottimi grissinoni, pane, vino e acqua (il vino non si sa che vino sia, nel senso che sull'etichetta non c'è scritto, ma parrebbe una barbera locale).
E via, si comincia! Per iniziare, affettati: salame cotto, crudo, prosciutto cotto. Poi, a seguire: peperoni con la bagna caoda, crostino ai funghi, lingua al verde (con l'unico bagnetto che possa reggere il confronto con quello che fa mio papà, che resta comunque inarrivabile), carne cruda (ottima), tomini al verde. Occhio che non vi cambiano il piatto fra un antipasto e l'altro, quindi sarete costretti a fare scarpetta se non volete che la carne cruda sappia di bagna caoda. Poi però vi mettono davanti una fondina e arrivano gli agnolotti, un pochino «umidicci» per i miei gusti (a me la pastasciutta piace proprio asciutta!), ma validi. E poi – cribbio! – il secondo: il fritto misto alla piemontese! Salsiccia, bistecchina, fegato, semolino, amaretto, mela. Gli manca la cervella, ma quella, purtroppo, è abbastanza rara. Davvero squisito. Come dolce, a scelta torte varie e gelato gusti misti: in genere io prendo la torta pere e ciccolato, che è una specie di budino/bunet, molto buona e digestiva. Caffè e pussacaffè.
Prezzo: 25 euro a testa (1 euro il coperto, 7 euro gli antipasti, 4 euro il primo, 7 euro il secondo, 2 euro il dessert, 3 euro il vino, 1 euro caffè e pussacaffè). Decisamente consigliato: La Moia non riserva sorprese, ed è perfetto se volete mangiare in tanti, alla buona ma bene, senza spendere troppo.
Bar Ristorante Moya
via Cocconato, 5 - Tonengo (AT)
tel. 0141 90 81 32
chiuso il mercoledì
..io confesso che il mio turismo e' solo culinario...amo provare la cucina locale e passerei il mio tempo seduta in ristoranti e trattorie...golosissima!MA con i mici da allattare ogni tre ore?
RispondiElimina:-)
sul blog di Hay Lin c'è un premio per te.
RispondiEliminaMmmm che bontà. Da segnarselo...hai visto mai che capiti da quelle parti.
RispondiEliminaSe vuoi mangiare come si mangiava fino hai anni 50 Cioè buona genuino il locale e come tornare quando tutto era senza pensieri allora andate
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