Ed eccoci alla fine di settembre. Sembra ieri che aspettavamo l'estate; poi ci siamo lamentati un po' del caldo, e ora, in quattro e quattr'otto, è arrivato l'autunno. Di sera, appena tramonta il sole fa già un bel fresco, e di notte fa proprio freddo, per i miei parametri. Fra poco molti animaletti se ne andranno in letargo. Chissà se anche Patato lo farà? Chi è Patato? Il nostro riccetto!
Dovete sapere che la scorsa primavera io e il Pupo, in pieno giorno, abbiamo notato una palletta che si muoveva goffamente nel giardino delle galline. A un esame più attento la palletta si è rivelata essere... un riccio! Il Pupo, munito di guantoni tipo quelli per aprire le ostriche, l'ha preso delicatamente, più che altro per toglierlo dalle sgrinfie delle polle, che non si sa mai.
Abbiamo capito subito che qualcosa non andava: il riccio era apatico, quasi non si reggeva sulle zampine, e l'unica cosa che faceva era chiudersi... a riccio, per l'appunto, se lo si toccava. Così l'abbiamo messo in casa nostra, in cucina, per tenerlo sotto controllo in attesa di portarlo dal veterinario; gli abbiamo preparato della pappa (rondelle di banana e fettine di mela) e gli abbiamo messo a disposizione dell'acqua. Ma lui, niente da fare: si aggirava strisciando sul pancino senza meta, e non mangiava né beveva.
Ovviamente io sono corsa a cercare informazioni in internet. Così ho saputo che bisognava preparargli uno scatolone di cartone a mo' di tana, con dentro una borsa dell'acqua calda avvolta in un asciugamano, in modo che il riccio, in caso fosse in ipotermia (cosa molto probabile) si potesse scaldare. Nel frattempo il veterinario aveva riaperto l'ambulatorio, così ci siamo messi in macchina, io, il Pupo e il riccio nella sua scatola. Il veterinario ha detto che i ricci sono dei carriarmatini, tosti e selvatici, e che tenerlo in casa avrebbe stressato troppo il povero Patato. Inoltre, poteva essere una femmina e avere dei cuccioli vicino al posto dove l'avevamo trovato (Patato se ne stava appallottolato, ma il veterinario non ha voluto forzarlo per «srotolarlo» e così non ha potuto capire di che sesso fosse), quindi non si poteva tenere in casa (peccato!). L'unica cosa da fare era mettergli lo scatolone sotto un albero in giardino, mettere il riccio nello scatolone e sopra di lui un bel mucchietto di fieno; vicino allo scatolone, posizionare una bella ciotola di acqua e un'altra di croccantini per gatti. Intanto il veterinario gli ha fatto un'iniezione di antibiotici; Patato sembrava senza parassiti, ma era decisamente sottopeso. Probabilmente, data la lunga primavera fredda, il povero Patato era uscito dal letargo molto tardi, e visto che pioveva sempre non era riuscito a trovare cibo, anche perché era indebolito. Forse aveva passato il letargo nel giardino delle galline: l'anno prima infatti quella parte di prato non era recintata perché non avevamo ancora le polle. Magari ha rubato un po' di pappa alle galline, chissà, ma era di certo denutrito e molto debole. Così, tornati a casa abbiamo sistemato Patato nello scatolone sotto un pino, sopra ci abbiamo messo del fieno e davanti croccantini e acqua. Ebbene, miracolo! Patato dopo poco è sbucato dal mucchio di fieno e, muovendo il suo bel nasino, ha annusato la pappa.
Si è buttato a pesce nella ciotola dei croccantini! Prima ci ha messo il musetto, poi le zampine davanti e alla fine era tutto nella ciotola.
Ha mangiato tantissimo! Finita la pappa, ha preso e se n'è andato per il prato. Ora sì che camminava bene! Poi non l'abbiamo più visto, ma per un po' di giorni gli ho lasciato la pappa e l'acqua, anche se ormai si era ripreso e quindi aveva di nuovo le forze per procacciarsi da sé il cibo.
Chissà se Patato si aggira ancora qua in giardino. Di notte spesso sentiamo degli strani versetti, che potrebbero essere di un riccio. Magari è lui. Io nel dubbio lascio sempre dell'acqua a disposizione degli animaletti, perché non è facile da trovare se non piove. E in questo periodo penso che magari Patato si sta preparando per andare in letargo. Ora che lo so, la prossima primavera spargo croccantini per tutto il giardino!
APERTO PER LAVORI IN CORSO. . .
Benvenuti nel mio angolino creativo, nato per condividere con voi i miei lavoretti a punto croce, all'uncinetto, a maglia, di cucito, col fimo e le ricette che amo cucinare. Ma anche per parlarvi di beauty e benessere, fotografia, viaggi e gite, libri, ristoranti, hotel e in genere di tutto ciò che mi piace. Spero che passiate un po' di tempo con me! P.S. I vostri commenti sono graditissimi!
Carina la storia del tuo Patato,sei stata brava ad accudirlo.....si ricordera' sicuramente !
RispondiEliminaCiao
Bellissimo questo post, anche a me circa due anni fa è capitato un piccolo riccio che si era posizionato tutto dentro la ciotola dei croccantini dei miei gatti per alcune sere tornava a mangiare sempre dove io lasciavo i croccantini poi è andato in letargo e non l'ho più visto, era tenerissimo come il tuo Patato !
RispondiEliminaCiao,Nicoletta
MA CHE CARA CHE SEI STATA!BRAVISSIMA!POI TROPPO BELLO QUESTO RICCIO!BACI
RispondiEliminaFortunatissimo Patato a rifugiarsi nel tuo giardino! Cosa che sicuramente non dimenticherà.
RispondiEliminaGrazie per aver condiviso con noi le immagini di questo dolce musetto.
Kiss, Sonia
Che dolcioso!! Ho sempre sperato che qualche riccio frequentasse il mio giardino ma niente da fare...però sapevo che vanno matti per i croccantini per gatti! Sul mio libro di birdgardening ci sono delle belle istruzioni per costruire una tana artificiale, chissà...
RispondiEliminaIo e mio figlio siamo rimasti ad ammirare Patato a bocca aperta! Quant'è grazioso, secondo me non si è allontanato molto e presto troverete le ciotole vuote....
RispondiEliminabuona serata
che spettacolo davvero dolcissimo Patato
RispondiEliminaChe bella storia, troppo bello Patato ...anche da me è venuto in letargo il riccio, si è fatto la tana sotto un albero di alloro son troppo teneri...spero tanto che torni!
RispondiEliminaBuona giornata,
Laura
ma che bello
RispondiEliminaChe amore di riccetto :DDDDDDD love *__*
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